Ristrutturare una cucina per creare un open space

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Come Ristrutturare una Cucina

Quando si cambia casa oppure è trascorso un certo tempo da quando si risiede in un appartamento si potrebbe sentire l’esigenza di rinnovare gli ambienti più vissuti della casa. Le motivazioni possono essere molteplici, a partire solo dal desiderio di modificare o di cambiare gli spazi interni.

Sicuramente, una delle stanze che potrebbe essere oggetto di un intervento di radicale restyling potrebbe essere la cucina. Ecco quindi, che diventa importante ristrutturare una cucina.

Fino a qualche anno fa in Italia era abbastanza raro che non vi fossero abitazioni con quella che viene definita “cucina abitabile” ossia una stanza appositamente dedicata alla preparazione dei pasti. Andando ancora più indietro nel tempo, quando gli appartamenti avevano maggiori metrature, anche in considerazione del maggior numero dei componenti la famiglia, non di rado era presente anche un tinello e una vera e propria sala da pranzo.

La cucina? Non più da “nascondere”!

Le mode passano e anche l’edilizia segue quelle che sono le tendenze del mercato. Guardando agli stili d’oltre oceano, anche in Italia sta prendendo sempre più piede il concetto dell’open space dove la cucina non è più un mero “angolo cottura” ricavato in un salotto, bensì ha un ruolo preminente fino a diventarne un componente stesso. Tuttavia, per il Bel Paese è un po’ un ritorno all’antico, visto che nei casolari era normale che fosse così.

L’open space, letteralmente “spazio aperto”, è un unico, grande (per quanto possibile) ambiente dove poter non solo preparare i pasti, ma al tempo stesso rapportarsi con il resto della famiglia o con i propri ospiti.

Una cucina da vivere appieno, da mostrare e non da chiudere dietro una porta o dei pannelli scorrevoli. Ristrutturare una cucina può, quindi, avere come obiettivo quello di valorizzare un intero appartamento mettendo al centro quello che è il luogo principe ossia il salone con tanto di cucina magari ad isola per una separazione solo “simbolica” dell’ambiente.

Spesso la cucina abitabile presente in origine, e che si vorrebbe eliminare, è attigua al salotto stesso e quindi potrebbe bastare l’abbattimento di un muro interno, sempre ovviamente se consentito e seguendo le procedure richieste in materia.

Un lavoro da professionisti del settore

Quindi si deve ridisegnare l’ambiente. Non si tratta di certo di un lavoro che tutti possono fare da soli. A meno che non si sia esperti del settore, va da sé che è il caso di affidarsi ad una ditta che abbia tutti i requisiti per poterlo effettuare ad opera d’arte.

Di professionisti ce ne sono molti e sarà sempre una buona idea contattarne almeno un paio – o meglio 3 – per farsi fare un preventivo. Si deve considerare che il buttare giù un muro potrebbe rappresentare solo la punta di un iceberg in un lavoro di ristrutturazione di una cucina per la realizzazione di un open space. Fare di due stanze una sola necessita di tanti altri interventi. Ci sono quelli di natura idraulica, per i nuovi collegamenti, il che può essere più impegnativo se il lavandino venga ad esempio spostato letteralmente dalla parte opposta.

Ci si deve poi prendere cura anche dell’impianto elettrico prevedendo prese per tutti i tipi di elettrodomestici grandi o piccoli che siano; questi ultimi potrebbero essere collocati anche nell’isola e non è certo opportuno trascurare questo particolare per evitare che poi si debba fare ricorso a prolunghe, che sarebbero antiestetiche e forse anche pericolosamente a rischio inciampo se lasciate lungo il pavimento. A proposito di pavimenti, anche questo è un elemento che non si deve ignorare, decidendo se di desidera dare una continuità visiva – con mattonelle o parquet del medesimo tipo – oppure spezzare con uno stile o materiale completamente diverso. E’ bene anche pensare ad una cappa di aspirazione in grado di assorbire tutti i fumi e gli odori.

Ridisegnare gli spazi in modo armonioso

Quella della ristrutturazione di una cucina con una sorta di totale riconversione è, quindi, un lavoro complesso per il fatto che si deve tenere di conto di molte cose, compresi lavori in muratura. Chi commissiona il lavoro deve anche pensare a come arredare la parte a cucina in modo che non strida con il resto dalla stanza da un punto di vista del design se si vuole che non appaia un qualcosa di rappezzato. Si deve guardare all’open space nel suo insieme in modo che vi sia una armonia e non si trasmetta quella sgradevole sensazione del tipo “vorrei ma non posso”, altrimenti tanto vale mantenere le due stanze separate e non fonderle in una sola.

Cura anche nella scelta degli elettrodomestici, che possono essere ad incasso o meno, tenendo conto che stanno prendendo sempre più piede i grandi frigoriferi all’americana, ampi e capienti dove entra di tutto. In proposito un paio di consigli: nel caso ci si innamori di quello che fa anche il ghiaccio, si tenga presente che non basta attaccarlo ad una presa della corrente per produrlo, ma che deve necessariamente essere collegato ad una alimentazione dell’acqua; se proprio si vuole prendere un maxi freezer, prima di acquistarlo misurare attentamente non solo dove lo si vorrebbe collocare, ma anche i punti dove dovrebbe passare non ultime le scale, la porta d’ingresso ed eventuale girata.

Nell’ambito del lavoro di miglioramento si potrebbero fare altre opere di edilizia, quali ricreare un arco o più archetti, magari con mattoncini a vista, dove correva il muro che divideva la cucina abitabile dal salotto. Oppure realizzare un controsoffitto che oltre a nascondere eventuali tubature, cavi o quant’altro possa servire per incastonarvi un sistema di illuminazione a faretti. Un’altra idea potrebbe essere quella di apporre, sempre che il soffitto sia sufficientemente alto, delle travi, ovviamente non di sostegno, ma che diano esclusivamente una certa dinamicità alla stanza rendendola più calda ed accogliente. 

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