Gli antichi romani erano abili costruttori

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L’edilizia dell’Antica Roma tra domus, ville e insulae

Noi oggi nelle nostre case diamo tanto per scontato. Abbiamo il salotto, le camere da letto, il bagno, la cucina o una zona cottura, i balconi, i corridoi e tanto altro. Ma molto di quello che nel Terzo Millennio è scontato, in epoche remote non lo era. L’edilizia in tempi lontani era qualcosa di diverso dai giorni odierni.

Qui si fa un viaggio nell’edilizia dell’antica Roma, dove, sorprenderà scoprire, che tante cose di oggi (o molto simili) nell’Urbe erano già in uso. Ovviamente gli immobili avevano caratteristiche diverse a seconda del censo dei loro residenti.

Le prime abitazioni dei romani erano molto simili a quelle realizzate dagli Etruschi, i quali avevano edificato le loro prime dimore come piccole capanne familiari costruite sul piano assiale di una sala centrale con un lucernario aperto. Per poter visualizzare al meglio queste prime edificazioni è sufficiente osservare il Tempio di Vesta. Le capanne erano probabilmente fatte di fango e legno con tetti di paglia e con al centro un foro per favorire l’uscita del fumo del fuoco.

Quando l’Urbe divenne sempre più prosperosa grazie al commercio e alle terre conquistate l’edilizia dell’antica Roma ebbe un profondo e radicale cambiamento, assorbendo anche stili provenienti da terre conquistate, come ad esempio l’utilizzo del peristilio che rappresenta un classico esempio di architettura ellenistica.

Nell’antica Roma, la domus era il tipo di abitazione occupata dalle classi superiori e da alcuni liberti facoltosi durante l’epoca repubblicana ed imperiale. L’élite della società romana faceva realizzare le proprie residenze con elaborate decorazioni marmoree, rivestimenti di marmo intarsiato, stipiti e colonne, dipinti e affreschi.

Insieme alla domus che si trovava in città, molte delle famiglie più ricche della Roma antica possedevano anche una casa di campagna, nota come villa. Queste case erano generalmente molto più grandi di quelle presenti in città ed erano generalmente circondate da numerosi acri di terra. Molti illustri e facoltosi romani scelsero di vivere primariamente, se non solamente, nelle loro ville.

Il ceto più povero viveva in affitto in appartamenti affollati, noti come insulae. Questi condomini multi/livello venivano realizzati in altezza e molto vicini.

L’edilizia dell’Antica Roma usava tecniche di avanguardia

I materiali più comunemente utilizzati nella edilizia romana erano mattoni, pietra, cemento, calcestruzzo e marmo. I mattoni avevano molte forme diverse a seconda del loro impiego e uso. Il marmo era considerato principalmente un materiale decorativo. Il cemento era fatto di calce idrata, l’ossido di calcio, mescolato con sabbia e acqua. I Romani hanno scoperto che sostituendo o integrando sabbia con un additivo pozzolanico, come la cenere vulcanica, si poteva ottenere un cemento molto duro, noto come malta idraulica o cemento idraulico, che usarono ampiamente nella realizzazione di strutture come edifici, bagni pubblici e acquedotti. Strutture realizzate con grande perizia e capacità che a distanza di secoli sono ancora una testimonianza visibile della gloria di Roma. Il vero segreto del formidabile cemento dell’edilizia dell’Antica Roma ancora non è stato comunque del tutto svelato.

La composizione degli edifici nell’Antica Roma

LE INSULAE - I migliori esempi insulae romane possono essere visti nella città portuale romana di Ostia Antica. Le prime forme erano generalmente costruite in legno, mattoni di fango, successivamente vennero erette con il cemento. Erano strutture inclini al fuoco e al collasso strutturale. In materia sono molto interessanti le note “Satire di Giovenale”. Anche all’epoca esistevano gli speculatori nel settore edilizio e immobiliare, una delle figure più note fu Marco Licinio Crasso.

Le abitazioni delle isole erano piccole e l’edificio si sviluppava in altezza con più piani. Molti di questi edifici erano propri grattacieli ante litteram arrivando a ben nove piani. Uno degli esempi di questi agglomerati si trovava a Roma vicino al Circo Flaminio. Una singola insula poteva ospitare oltre 40 persone in soli 3.600 metri quadrati. Per ragioni di sicurezza per via degli incendi gli appartamenti posti ai piani più alti erano quelli meno desiderati e quindi erano quelli che avevano un affitto molto basso.

LA DOMUS - La domus romana comprendeva camere multiple, cortili interni, giardini e pareti splendidamente dipinte che erano riccamente strutturate. Il vestibolo conduceva in una grande sala centrale, l’atrio, che rappresentava il punto focale della domus dove vi era un altare dedicato dei domestici, i Lari. Le stanze erano essenziali ed erano arredate in uno stile che oggi gli architetti definiscono minimalista. Anche i ricchi vivevano in edifici con poche finestre esterne, in quanto le vetrate non erano facilmente reperibili e la produzione del vetro era costosa. Visitando gli scavi di Pompei, Ercolano, Ostia Antica, solo per citare alcuni siti molto noti, si possono ammirare i resti di questi edifici.

Elementi architettonici degli interni della domus - Il vestibolo era l’ingresso principale della Domus romana. L’Atrium, l’atrio, era la parte più importante della casa, dove venivano accolti gli ospiti e familiari, come pure i clientes, cioè quelle persone che cercavano di ottenere favori da appartenenti alla classe benestante. L’atrio era aperto nel centro, circondato almeno in parte da portici con soffitti alti. Al centro si trovava il compluvium in cui l’acqua piovana veniva convogliata verso l’interno dalle tegole che erano poste sul tetto in maniera inclinata. Sotto il compluvium vi era l’impluvium, che in sostanza era una cisterna sotterranea destinata alla raccolta dell’acqua piovana che proveniva dal compluvium. Tra l’atrio e il peristilio c’era il tablino, una sorta di ufficio. Il Triclinium, era la sala da pranzo romana e generalmente aveva tre divani sui tre lati della stanza e un tavolo basso quadrato. Il Cubicolo era la camera da letto. I mosaici del pavimento del cubicolo spesso segnavano un rettangolo dove il letto doveva essere posizionato. La Culina era invece la cucina

LA VILLA - Le ville furono elementi edili che videro la loro nascita durante il periodo repubblicano e che durante il periodo imperiale ebbero il suo massimo splendore architettonico. Secondo Plinio il Vecchio, esistevano due tipi di ville: la Villa Urbana, che era la residenza di campagna che poteva essere facilmente raggiungibile dalla città e la Villa Rustica, la residenza colonica occupata in permanenza. Molti di questi meravigliosi esempi possono essere ammirati ad esempio nei pressi del Golfo di Napoli, sui colli romani. Una delle più belle residenze è certamente Villa Adriana. Durante l’impero si sviluppò anche un terzo tipo di villa, che era un mix di costruzione civile e militare e che fu alla base dell’edilizia che si sviluppò negli anni del Medioevo.